Ambasciatore della Mongolia visita i trulli ed incontra il Sindaco
Quando li vide in foto, fu colpito ed incuriosito dalla loro architettura. Ad osservarli di persona, a toccare le sue pietre, a scoprirne maestosità e fascino, ne è rimasto estasiato."Beatifull, very nice!" ha esclamato l'ambasciatore della Mongolia in Italia, Jambaldorj Tserendorj, al sindaco di Alberobello, Michele Maria Longo, che gli ha fatto da cicerone in una passeggiata nel quartiere di Aia piccola, raccontandogli la storia di queste particolari abitazioni.
E' stata la sequenza finale di una visita nella città dei trulli, sito Unesco dal 1996, che il diplomatico del Paese asiatico ha voluto fare a seguito dell'invito del presidente dell'ICPE di Bari, l'Istituto per la Cooperazione con i Paesi esteri, Giuseppe Pace, per promuovere rapporti di collaborazione fra la Puglia ed una regione della Mongolia. E nell'illustrare alcune realtà del nostro territorio aveva puntato soprattutto su Alberobello, con le sue particolari costruzioni coniche in pietra a secco "ereditate dalla preistoria e sopravvissute intatte, pur nell’uso continuativo, fino ai nostri giorni”, come si legge nella motivazione del Comitato scientifico del Patrimonio dell'Umanità.
E' stata la scintilla che ha spinto l'ambasciatore ad andare ad Alberobello, dopo aver presenziato all'inaugurazione della Fiera del Levante a Bari. Accompagnato dall'avvocato Marco De Feo, socio dell'Istituto, è stato ricevuto in Comune dal sindaco con cui si è intrattenuto per formalizzare (per il momento a voce a cui seguiranno le pratiche amministrative-dilplomatiche) un gemellaggio fra la città dei trulli ed un centro storico che rientri in uno dei quattro siti dell'Unesco in Mongolia, nell'ambito di un più ampio accordo di cooperazione fra la città metropolitana di Bari e la provincia di Bulgan, a settentrione del paese caratterizzata da foreste a nord, altopiano stepposo a sud con gli allevamenti di ovini dei pastori nomadi ed un'area al centro coltivata a frumento ed ortaggi.
Si avvia così a concretizzarsi il progetto che l'ICPE sta perseguendo con la Mongolia, ampliando così i rapporti fra la Puglia ed i Paesi asiatici.
Sabato 20 maggio
L’Ambasciatore S.E. Tserendorj Jambaldorj della Mongolia in Italia ha visitato l’Umbria. Finalità della visita, finalizzato all’incremento e al rafforzamento delle relazioni in nome di fra Giovanni da Pian di Carpine.
La visita e' stata organizzata dall'Associazione di Amicizia Parlamentare Italia - Mongolia promossa dall'Istituto Cooperazione Paesi Esteri (ICPE). All'incontro con l'Ambasciatore erano presenti la senatrice Valeria Cardinali, Vicepresidente dell' (ICPE), ed il Segretario Generale dell'Istituto, Gianni Lattanzio.
Durante l'incontro e' emersa la volontà di rafforzare i rapporti tra Italia e Mongolia a partire dalla cultura e dai legami con fra' Giovanni che si recò in Mongolia con un messaggio del Papa.
Vanni Ruggeri, storico e presidente del Consiglio comunale di Magione, a conclusione della mattinata, illustrerà la sala consiliare e la storia di Giovanni da Pian di Carpine. Farà seguito una vista al Castello dei cavalieri di Malta e alla statua dedicata al celebre francescano.
Nel pomeriggio, ore 17, dopo la visita a un’azienda del territorio, nella sala Carpine della Società operaia, il rappresentante diplomatico incontrerà gli imprenditori di Magione e Perugia. L’incontro è a cura dell’associazione parlamentare Italia-Mongolia.
La visita, oltre che consolidare il legame tra la comunità mongola e magionese in nome del francescano Giovanni da Pian del Carpine che nel 1246 raggiunse, prima ancora di Marco Polo, le lontane terre di Gengis Khaan come inviato di papa Innocenzo IV; sarà occasione per l’ambasciatore di conoscere alcune delle realtà imprenditoriali del comune di Magione. Saranno presenti rappresentanti delle associazioni locali ed autorità religiose e militari.
Italia-Mongolia: Icpe promuove associazione di amicizia parlamentare
Roma, 1 luglio
Al via l'associazione di amicizia parlamentare Italia-Mongolia promossa dall’Istituto per la Cooperazione con i Paesi Esteri. L'iniziativa è stata annunciata oggi dal presidente dell'Icpe Giuseppe Pace nel corso dell'assemblea tenutasi a Roma e che è servita anche a rinnovare alcune cariche: sono stati nominati una nuova vice Presidente, la Sen. Valeria Cardinali, che si aggiunge all’on. Fabio Porta, un nuovo Segretario Generale, Gianni Lattanzio che prende il posto di Antonio Lerario, oltre al tesoriere, individuato nella figura di Marco De Feo.
L’associazione di amicizia parlamentare Italia-Mongolia sarà coordinata da Cardinali e Porta. Ne fanno parte i deputati Fabio Porta, Marco Di Maio, Giampiero Giulietti, Michele Ragosta, Nicola Ciracì, Pierpaolo Carrescia, Giuseppe Pisicchio, Gianluca Fusilli, Mattia Fantinati e Laura Venittelli. Mentre i senatori sono: Valeria Cardinali, Stefano Vaccari, Gian Marco Centinaio, Silvio Lai, Silvana Amati e Gianluca Susta.
Alla cerimonia di insediamento dell’associazione di amicizia parlamentare Italia-Mongolia ha presenziato l’Ambasciatore della Mongolia a Roma, S.E. Shijeekhuu Odonbaatar, che dopo aver rivolto il suo saluto all’Assemblea, ha intessuto un dialogo proficuo con i presenti sul futuro delle relazioni tra Italia e Mongolia.
E' intervenuto anche il Rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, che ha ricordato le attività di cooperazione universitaria intraprese con la Mongolia. Inoltre, il Presidente Pace ha proposto all’Ambasciatore la possibilità di individuare una Regione della Mongolia da gemellare con la Regione Umbria, proposta accolta con entusiasmo.
Grasso e Sereni in Mongolia: "Rafforzare le relazioni"
22 aprile 2016
Visita ufficiale in Mongolia per il presidente del Senato Pietro Grasso (foto), accompagnato da Marina Sereni, vicepresidente della Camera. La visita ufficiale di Grasso avviene in occasione del "IX Meeting del partenariato parlamentare Asia-Europa", che si svolgerà a Ulan Bator. Il presidente Grasso ha incontrato il Presidente del Parlamento, Zandaakhuu Enkhbold, il Ministro degli esteri, L. Purevsuren, e assistera' dalla tribuna alla sessione plenaria del Parlamento. Successivamente è previsto il colloquio con il Presidente della Repubblica,Tsakhia Elbegdorj. Scopo della visita di Pietro Grasso e Marina Sereni è rafforzare le relazioni politiche, economiche e culturali tra governi e fare altrettanto con i parlamenti. Dal 1996 l'Asem (Asia-Europe Meeting) e il suo fronte parlamentare Asep (Asia-Europe Parliamentary Partnership) lavorano in questa direzione e, ad anni alterni, scambiano informazioni ed esperienze e si confrontano sulle sfide globali. "La nona edizione dell'incontro Asep si tiene in questi giorni in Mongolia mentre nel 2014 fu l'Italia, e in particolare la Camera dei deputati, ad ospitare questo importante appuntamento in coincidenza con il semestre di Presidenza italiana dell'UE" ricorda la vicepresidente Sereni. Ai tre pilastri principali - dialogo politico e della sicurezza, cooperazione economica e finanziaria, scambio culturale e sociale - quest'anno si è aggiunto il tema della "connettività e delle infrastrutture" per facilitare gli scambi e la mobilità di persone e cose. "Non è difficile capire come, in un momento segnato da guerre, flussi migratori massicci, terrorismo, il confronto in sede Asem tra 51 governi (più la Commissione Europea e il Segretariato Asean, Association of Southeast Asian Nations) e in sede ASEP di 52 parlamenti (quelli nazionali più il Parlamento europeo) dell'Europa e dell'Asia possa essere un'occasione particolarmente significativa per promuovere politiche di sicurezza, di pace, di collaborazione e crescita economica" ha concluso Marina Sereni. (fonte agi.it)
Intervista al nuovo Ambasciatore d'Italia in Mongolia
23 giugno 2016
Dopo aver ricoperto numerosi incarichi nella diplomazia bilaterale presso le Ambasciate di Israele e Singapore e presso gli uffici del Ministero degli Esteri, e in seguito all’istituzione dell’Ambasciata d’Italia a Ulaanbaatar nel dicembre 2015, S.E. Andrea De Felip (nella foto con l'Ambasciatore di Mongolia a Roma S.E. Shijeekhuu Odonbaatar, al centro, e col Presidente della Camera di Commercio Italo-Mongola Michele De Gasperis, a destra) è stato nominato nuovo Ambasciatore d’Italia a Ulaanbaatar. A seguito della cerimonia di presentazione della lettere credenziali al Presidente della Mongolia Tsakhiagiin Elbegdorj del 17 giugno, la Camera di Commercio Italo-Mongola ha intervistato il nuovo Ambasciatore.
Ambasciatore De Felip, sono passati 46 anni dall’avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Mongolia, e mai come ora Italia e Mongolia hanno avuto rapporti diplomatici così stretti: la visita del Sindaco di Ulaanbaatar Bat-Uul a Roma e del Ministro degli Esteri Purevsuren a Expo, quella del Presidente del Senato Grasso in Mongolia e quella in Italia del Ministro della Difesa Tsolmon; e, soprattutto, l’annuncio dell’istituzione dell’Ambasciata italiana a Ulaanbaatar. Come valuta lo stato di salute dei rapporti italo-mongoli e la loro importanza nello scacchiere politico ed economico dell’Asia? In quali ambiti bisogna approfondire e rafforzare gli interessi comuni?
L’Italia ha sempre seguito con attenzione e con grande simpatia, sin da suoi primi passi, il cammino della giovane democrazia mongola. Un cammino non facile, in un contesto regionale complesso quale quello dell’Asia nord-orientale. La decisione di aprire l’Ambasciata a Ulaanbaatar testimonia proprio il nostro desiderio di imprimere nuovo slancio ai rapporti italo-mongoli che sono già molto positivi, come evidenziato dallo scambio di visite al più alto livello da lei stesso ricordato. Vi è certamente un potenziale notevole ancora inespresso che intendiamo realizzare al meglio delle nostre capacità.
Parliamo di impresa: oggi l’imprenditoria italiana guarda sempre più all’Oriente, a mercati ormai consolidati come quello cinese e a quelli emergenti come, appunto, la Mongolia. Cosa può dare oggi l’Italia alla Mongolia e cosa la Mongolia all’Italia? Considerate le peculiarità e le possibili sinergie tra i due paesi, quale futuro immagina per i rapporti commerciali e industriali fra Italia e Mongolia?
Il baricentro dell’economia mondiale si è spostato in Asia. E’ un fatto ineluttabile, con cui non soltanto noi istituzioni ma soprattutto la nostra imprenditoria, spesso giocando di anticipo sulle stesse istituzioni, ci stiamo confrontando, al fine di coglierne le sfide e le straordinarie opportunità. La Mongolia, da canto suo, sta perseguendo con determinazione un disegno di diversificazione della sua economia, che ancora oggi è in gran parte dipendente dal settore minerario. Vi sono, infatti, settori dell’economia del paese con un eccezionale potenziale, oltre a quello minerario, ancora da realizzare pienamente. E penso ad esempio al tessile-conciario, al settore agroalimentare, alle infrastrutture di trasporto, all’edilizia abitativa e all’energia pulita, per citare i principali. Sono settori che presentano un’occasione straordinaria per l’esportazione delle nostre eccellenze produttive e del nostro know-how. Gli amici mongoli conoscono e apprezzano la nostra tecnologia in questi settori, proprio nella prospettiva di salire nella catena del valore delle loro produzioni.
Il turismo e la cultura rappresentano altri settori in cui possono essere avviate collaborazioni importanti tra Italia e Mongolia, due realtà geograficamente distanti ma entrambe ricchissime di storia e analogie. Che ruolo giocherà per l’Ambasciata la cultura e la promozione culturale?
Un ruolo molto importante. Le nostre tradizioni culturali, la nostra lingua e le nostre città d’arte costituiscono la nostra risorsa naturale più importante, e la valorizzazione di questa risorsa straordinaria, che ci invidia tutto il mondo, va di pari passo con la promozione economico-commerciale in senso stretto, integrandola e completandola. Non a caso, all’interno del Ministero degli Esteri italiano le due attività promozionali – quella commerciale e quella culturale – cadono sotto il cappello della stessa direzione generale, ovvero la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. E lei dice molto bene: le nostre due civiltà sono entrambe ricchissime di storia e di analogie. E anche di straordinari momenti di contatto e di dialogo: fu infatti un italiano, il francescano Giovanni da Pian del Carpine, il primo inviato diplomatico europeo a essere ammesso alla corte del Gran Khan dell’impero mongolo nel lontano 1246, al termine di uno straordinario viaggio fatto praticamente a piedi dall’Italia fino all’antica capitale della Mongolia. Il resoconto della sua missione è un documento di valore storico eccezionale, il più antico resoconto europeo su storia, usi e costumi dei mongoli. I mongoli amano la nostra cultura, amano la nostra lingua e la nostra musica – in particolare la tradizione operistica italiana, ed è su queste basi che intendo costruire un ricco dialogo nella promozione culturale reciproca.
Per finire: cosa si augura per il suo mandato? Ci sono dei temi in particolare su cui insisterà la sua attività?
La mia priorità sarà sicuramente concentrarmi sullo sviluppo delle relazioni economiche-commerciali. L’obiettivo della crescita del paese è per noi prioritario e passa, ovviamente, attraverso il fondamentale strumento del potenziamento delle nostre esportazioni. Nel perseguire ciò, conto di poter far leva su quelle complementarietà dei rispettivi sistemi produttivi industriali di cui parlavo prima, alla ricerca di quelle partnership che gli stessi mongoli chiamano spesso e con insistenza le partnership “win-win”, ovvero vantaggiose per entrambi i paesi per i motivi descritti poc’anzi. Ovviamente il dialogo politico tra Italia e Mongolia è di fondamentale importanza: la democrazia mongola condivide molti dei valori della nostra democrazia, in primis la salvaguardia dei diritti umani. Basti pensare ai progressi che hanno fatto nel percorso per l’abolizione della pena di morte, che ha permesso di recente alla Mongolia di accreditarsi a pieno titolo come paese abolizionista. Ma guardiamo con grande interesse anche al ruolo internazionale geopolitico di assoluto rispetto che la Mongolia si è costruita, e in particolar modo alla nuova capacità operativa delle sue forze di difesa, che le ha rese capaci di partecipare sempre più a operazioni di peace-keeping e di supporto alla pace internazionale, un altro settore con il quale ci interessa molto dialogare con gli amici mongol
DELEGAZIONE DELLA UNIVERSITY OF TECNOLOGY HA RICAMBIATO LA VISITA AL RETTORE PROF. ING. EUGENIO DISCIASCIO AL POLITECNICO DI BARI
Il 1° e 2 Marzo 2016, il Presidente della Università della Scienza e della Tecnica della Mongolia, il Prof. Baatar OCHIRBAT e il Direttore per l’Internazionalizzazione e la Cooperazione Prof. UUGANBAYAR Tumurkhuu, hanno ricambiato la visita al Politecnico di Bari. Infatti, Il Presidente dell’ Istituto per la Cooperazione con i Paesi Esteri, Giuseppe Pace nel 2014 si rese promotore di una visita ufficiale in Cina, precisamente nella Città di SIAN e la Città di ULAANBAATAR, Capitale della Mongolia cui parteciparono: il Rettore Prof. Ing. Eugenio DISCIASCIO e il Prorettore Prof. Ing. Viro ALBINO.
Naturalmente, le due giornate trascorse nel Politecnico di Bari, sono state caratterizzate da un susseguirsi di intensi incontri durante i quali i due ospiti provenienti dalla Mongolia hanno avuto proficui scambi di idee e di informazioni al fine di creare le condizioni per una più stretta e continua cooperazione tra le due Università. La Mongolia attualmente ha necessità di pianificare e di estendere su tutto il territorio uno sviluppo culturale , socio-economico per cui utile e indispensabile potrà in futuro rivelarsi la collaborazione con gli ingegneri e architetti del nostro Politecnico con gli ospiti summenzionati.
Sole 24 Ore: la Mongolia apre al made in Italy
24 marzo 2016
Il Sole 24 Ore dedica un ampio servizio alla Mongolia, al suo inedito sviluppo economico e in particolare alla sua apertura al "made in Italy". L'articolo, di Rita Fatiguso, è corredato da grafici molto significativi sui trand mongoli, in particolare nel settore minerario, edile, delle infrastrutture e agroalimentare. Ecco un estratto del testo: "Questo è l’anno della verità per la Mongolia, una democrazia in evoluzione, stretta tra Cina e Russia, costretta a mettere in crisi il principio di neutralità permanente davanti alla necessità di attirare investimenti nel Paese. Il Governo di coalizione del dicembre 2014 è arrivato al capolinea nel luglio 2015, nel mese di giugno si terranno nuove elezioni, a ridosso del vertice Asem, la piattaforma di dialogo tra Europa e Asia in calendario a metà luglio a Ulanbataar, e con la disputa sulla strategica miniera di carbone Tavan Tolgoi ancora irrisolta. Finora già un centinaio di Paesi ha investito in Mongolia - si va dall’anglo-australiana Rio Tinto (miniere), ai costruttori giapponesi, ai gruppi tecnologici sud coreani, fino, nella moda, a Louis Vuitton (gruppo LVMH), primo marchio di lusso ad aprire un negozio ad Ulaanbatar. La Cina è la destinazione principale dell’export mongolo, la Russia il principale fornitore energetico, Cina e Russia totalizzano il 26% e 22% delle esportazioni. Ma il Governo mongolo è a caccia di nuovi arrivi, nel 2014 gli investimenti stranieri sono scesi a 850 milioni di dollari rispetto ai 4,4 miliardi del 2012. La crescita del 2015, secondo la Banca Mondiale, pari al 2,3%, è stata in calo rispetto al 7,8% dell’anno precedente. Il settore minerario la cui produzione è cresciuta del 30,3% a fine 2015 trainava la crescita economica, pari all’80% dell’export e al 22% delle entrate fiscali del Paese, nonostante l’altalena delle materie prime. La Mongolia ha registrato comunque un saldo attivo della bilancia commerciale di 18 milioni di dollari a fine 2015. Le esportazioni sono state nell’ultimo anno di pari a 426,60 milioni di euro, principalmente prodotti minerari e di origine animale e tessili (cashemire). Le importazioni, pari a 298,20 milioni, prodotti minerari, macchinari, apparecchi elettrici, veicoli e alimentari. L’Italia è quinta tra i Paesi destinatari dell’export della Mongolia, con una quota di mercato dell’1,3%; come fornitore si attesta invece al 12° posto, con una quota di mercato dello 0,6% a maggio 2015. La meccanica strumentale è la voce principale dell'export italiano nel Paese, seguita dalla moda e dai prodotti metallurgici. Le importazioni, pari a 25 milioni (+ 25%), in gran parte sono costituite da prodotti agricoli. Gli investimenti diretti italiani in Mongolia erano pari a 10 milioni a fine 2013. Tra le aziende più attive Barreca & La Varra, Ferretti International, Termigas, Brunello Cucinelli e Ermenegildo Zegna. Zegna è stato il primo marchio italiano ad aprire un negozio nella capitale mongola seguito da Armani, Terranova, Loro Piana si rifornisce di cashemire in Mongolia e qui ha un impianto per le prime lavorazioni della preziosa fibra, ci sono Damiani e Coccinelle. Selex ES (Finmeccanica), ha attivato progetti di cooperazione per la fornitura di infrastrutture e la creazione di smartcities oltre al settore sia civile che militare.
Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Mongolia A.C. 5108
Intervento on. Franco Narducci (PD) Signor Presidente, onorevoli Colleghi!
Il provvedimento al nostro esame concerne la ratifica e l’esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Mongolia per evitare le doppie imposizioni e, cosa molto importante, prevenire le evasioni fiscali, firmata Ulan Bastor l’11 settembre 2003.
La ratifica di questa Convenzione risulta necessario, per garantire il principio di equità, impedire che il prelievo fiscale su un unico presupposto non venga ripetuto due o più volte per lo stesso contribuente. Il divieto della doppia imposizione, non universalmente riconosciuto in campo internazionale, va esplicitato, in questo caso, nei rapporti Italia Mongolia attraverso la ratifica di questa Convezione.
L’obiettivo di incrementare l'interscambio commerciale e creare nuove opportunità di collaborazione tra Italia e Mongolia non può prescindere dalla eliminazione del rischio di discriminazione, dovuta a diversi trattamenti fiscali, delle persone fisiche e giuridiche di uno Stato che agiscono come operatori economici, industriali nonché culturali nell’altro.
La necessità di adottare la convezione che esclude la doppia imposizione deriva dall’emergere di una forbice che attiva due forze.
Da un lato la volontà della Mongolia di uscire da una non troppo comoda posizione “cuscinetto” in cui, per motivi geografici e dimensionali, è posta da Russia e Cina, e che la vincola economicamente al ruolo prevalente di esportatore di materie prime (prevalentemente rame in Cina).
Il Governo della Mongolia è fortemente determinato nel mantenere le promesse derivanti dalla presenza del Paese in ottava posizione tra i maggiori generatori di sviluppo dell'economia mondiale (Global Growth Generators), grazie anche alle sue immense riserve minerarie (rame e carbone, lantanidi, oro, stagno e tungsteno), cogliendo e favorendo le opportunità di diversificare l'economia nel settore dei servizi, delle infrastrutture, e della trasformazione delle risorse agricole con particolare attenzione ai prodotti pregiati (pelli e cachemire in primis). Dunque la ricerca di mercati alternativi alle due ingombranti superpotenze orientali è per la Mongolia quasi d’obbligo e, in questo contesto espansivo, l’Italia rappresenta un partner privilegiato, soprattutto nei settori strategici quali tessile e conciario.
Dall’altro lato, la forbice si apre grazie alla spinta propulsiva dell’iniziativa imprenditoriale italiana, attivata fuori dal contesto europeo, dallo sforzo che la Mongolia sta attuando sia a livello infrastrutturale che burocratico per agevolare gli investimenti di capitali stranieri. L’Italia ha la capacità di contribuire nel campo delle infrastrutture con know how specifico per lo sviluppo per la capitale mongola del piano di mobilità sostenibile, grazie alla solidità di importanti aziende italiane di settore
Lo schema del “do ut des” si applica anche in settori strategici per lo sviluppo di rapporti economici bilaterali: il tessile-conciario, l'agroalimentare e quello minerario e delle terre rare, in cui l’Italia, con le sue aziende, mette a disposizione know-how, expertise, macchinari ad alta tecnologia e servizi, e la Mongolia consente la partecipazione alle fasi della lavorazione, produzione e distribuzione delle materie prime di alta qualità di cui è ricca e alla commercializzazione, in particolare pregiata lana cashmere, capi di bestiame, soprattutto le "terre rare", fondamentali per le produzioni ad altissima tecnologia.
In tale prospettiva di opportunità commerciali e industriali, in un ambito europeo avviluppato in una crisi forse, quasi autoalimentatesi, in un Paese come l’Italia, con una vocazione alla ricerca e alla scoperta di nuovi orizzonti soprattutto in periodi fortemente critici come quello in cui ci troviamo, non è consentito il lusso di perdere occasioni di sviluppo di nuovi mercati e nuove frontiere culturali oltre che commerciali che indirizzano l’Italia su percorsi già tracciati nell’antichità da viaggiatori curiosi che ben altre difficoltà dovevano incontrare che non fossero “semplici” barriere fiscali.
Per queste ragioni riteniamo importante la ratifica di questa Convenzione e sin da adesso preannuncio il voto favorevole del gruppo Pd.
PRIMO CONTATTO CON L'ARRIVO DEL NUOVO AMBASCIATORE IN ITALIA
In data 19 dicembre c. a, si è tenuto un incontro di lavoro presso l’Ambasciata della Mongolia in Roma alla presenza dell’Ambasciatore S.E. Shijeekhuu ODONBAATAR accompagnato dall’ addetto Mr. Ganbayar OCH e la delegazione italiana formata dal Presidente del ICPE dott. Giuseppe Pace, Vice Presidente On. Fabio PORTA dal Segretario Generale prof. Antonio Lerario, dall’addetto alle pubbliche relazioni avv. Marco de Feo, nonché dal dott. Vittorio Mecozzi addetto alle relazioni esterne dell’Istituto.
– Nel corso della riunione, che aveva come principale obiettivo quello di promuovere i rapporti di cooperazione tra l’Italia e la Mongolia, sono stati individuati i seguenti argomenti di comune interesse:
A)- preliminarmente, l’istituzione dell’Associazione di Amicizia Italia - Mongolia, primo e fondamentale passo necessario per l’avvio dei successivi progetti di sviluppo bilaterale;
B - Al fine di rendere possibile l’attivazione di progetti in ambito scientifico - culturale le parti hanno stabilito di avviare tutte le procedure atte a stipulare una accordo bilaterale che vede coinvolti il Politecnico di Bari e l’omonima Università della Mongolia;
- formalizzare un accordo tra le rispettive delegazioni, interscambio delle rispettive competenze accademiche, nonché creazione di un’Istituto d’insegnamento della lingua italiana in Mongolia.
C) - Infine, la delegazione ha manifestato a S.E. l’Ambasciatore, la disponibilità del Sindaco del Comune di Alberobello alla sottoscrizione di un accordo di gemellaggio con una città della Mongolia che, come Alberobello, sia stata riconosciuta patrimonio dell’UNESCO; tanto, anche al fine di agevolare la conoscenza tra le popolazioni delle due nazioni e quindi incentivare lo sviluppo bilaterale in ambito turistico, culturale e commerciale.
L’incontro si è concluso con l’impegno reciproco ad avviare i lavori subito dopo le imminenti festività per le quali le due delegazioni si sono congedate scambiandosi sentiti e cordiali auguri..
AMBASCIATORE DELLA MONGOLIA S.E. Shijeekhuu ODONBAATAR
22.04.2015 Visita ufficiale in Puglia
Primi scambi tra Mongolia ed Europa avvennero principalmente con l’Italia.
L’incontro ha avuto inizio con l’ambasciatore della Mongolia (S.E.. Shijeekhuu ODONBAATAR) che ha ricordato come i primi contatti tra la Mongolia e l’Europa sono avvenuti a partire da scambi culturali con l’Italia ed in modo particolare con Giovanni da Pian del Carpine nel 1243. Trattasi di un missionario italiano che a suo tempo era alla corte di papa Innocenzo IV e che aveva l'incarico di portare due bolle papali al Gran Khan dell'Impero mongolo, con lo scopo di scongiurare un nuovo flagello mongolo sulla cristianità e di sondare un'alleanza per una guerra contro i Turchi e la liberazione della Terra Santa.
A partire da questa citazione, l’ambasciatore ha poi rimarcato i benefici che potrebbe portare un attuale rapporto culturale tra Mongolia ed Italia, un paese noto soprattutto per la sua storia e la sua tradizione. Nella fattispecie si è fatto riferimento alle potenzialità insite nel rapporto collaborativo in ambito di ricerca, tra il Politecnico di Bari e la Mongolian University of Science and Technology, MUST. Inguanto il Rettore Prof. Ing. Eugenio DI SCIASCIO e il Prorettore Vito Albino, nel Maggio 2014 hanno visitato l’ Università Mongola, MUST; visita organizzata dal Presidente Giuseppe Pace dall’Istituto per la Cooperazione con Paesi Esteri. Nella foto seguente: il Prof. Vito Albino, Prof. Nicola Scardigno, Prof.ssa Anna Bruna Menghini, Prof. Eugenio Di Sciascio, Ambasciatore S.E. Shijeekhuu ODONBAATAR, Prof.ssa Loredana Ficarelli, Presidente Giuseppe Pace e Ms. MYAGMARSUREN Ochirsukh interprete d’ambasciata.
Unire lo studio sui Paesaggi della Mongolia alle dinamiche socio-economiche che oggi stanno investendo l’intero territorio mongolo e considerando l’interesse espresso da parte del candidato Dottorando Ciò al fine di non compromettere l’identità culturale di una civiltà che comunque conserva un suo antico fascino. In merito alla questione lavoro , interessante si è rivelato il monito lanciato dal prof. Vito Albino in merito all’attuale orientamento delle politiche economiche intraprese dal governo mongolo sempre più convinto di puntare sulla crescita tramite le risorse minerarie presenti sul territorio. Il professore Albino ha puntualizzato, a tal proposito, la necessità di investire in cultura oltre che in risorse minerarie sostenendo che queste possono esaurirsi mentre la cultura perdura nel tempo .ch. Nicola Scardigno verso quei paesaggi mongoli su citati che esprimono in forma genuina il rapporto tra uomo ed ambiente, significa, come è emerso dalla discussione, incrementare le attività economiche legate non solo al turismo ma anche a quelle emergenti attività imprenditoriali sia tradizionali che moderne coinvolgendo i giovani mongoli nell’impegno di costruire ricchezza e benessere per il proprio paese senza rinnegare la tradizione.
Più di 1/3 della popolazione complessiva della Mongolia (3.179.997 abitanti) vive di nomadismo. Più della metà vive invece nella capitale Ulaambaator ; un dato questo
che ha suscitato un intenso dibattito durante l’incontro. Si tratta infatti di capire come gestire l’attuale ambiguità sociale che investe l’intero territorio mongolo. Sono state poste alcune domande aperte del tipo :” In che modo preservare (attraverso degli interventi mirati) le abitudini al nomadismo ( vita da nomadi) con le attività della pastorizia ed in parte dell’agricoltura? “ In che modo è possibile gestire il problema delle periferie della capitale Ulan Bator, sempre più prese d’assalto da gente alla ricerca di stanzialità? Come risolvere lo “scempio” edilizio che ha investito ormai da qualche anno la capitale della Mongolia?
I.R.C.C.S. Ospedale Oncologico di Bari
Il Direttore dell’Ospedale, Dr. Attilio Guarini, ha sostituito il Presidente Prof. Quaranta insieme alla Dott.ssa Francesca Massafra in rappresentanza della Fisica Medica dell'Istituto ed il Dott. Scognamillo in rappresentanza della Radioterapia. La visita si è svolta prestando molta attenzione ai pazienti e alle attrezzature di altissima tecnologia che sono stati visionati durante la visita nella struttura oncologica. La Sala operatoria è dotata di un’acceleratore per radioterapia intra operatoria; quest’ultima più nota con la sigla IORT (Intra Operatory Radio Therapy), una metodica terapeutica che associa la radioterapia all’intervento chirurgico.
Visita al Comune di Bari
Il 23 Aprile, S.E. l’Ambasciatore ha visitato il Comune di Bari. A riceverlo era presente il Vice Sindaco Avv. Vincenzo Brandi. Lo stesso ha portato i saluti del Sindaco On. De Caro mostrandosi disponibile a collaborare con la Mongolia. Alla fine, dopo lo scambio di doni, c’è stata una foto ricordo con la promessa reciproca di unacollaborazione futura tra i due Paesi.
Visita in Prefettura
In attesa della nomina del nuovo Prefetto, S.E. l’Ambasciatore è stato ricevuto dal Capo di Gabinetto Dott.ssa. Rossana Riflesso che ha espresso parole di elogi verso l’illustre ospite per la sua visita a Bari e il suo interesse per la Puglia. L’ambasciatore ha ringraziato attribuendone i meriti all’ Istituto. La Dott.ssa ha decantando le bellezze della Mongolia e dei suoi paesaggi caratteristici nonostante la popolazione sia meno di 3.200.000 . La dottoressa ha poi invitato l’Ambasciatore a visitare il Palazzo di Città, ricordando che lastruttura in passato era un convento di suore nel cui interno vi è ancora oggi una bella chiesetta curata e conservata come era in origine.
Università di Bari ALDO MORO
In assenza del Magnifico Rettore Prof. Antonio Felice Uricchio, impegnato a Roma siamo stati ricevuti dal Prof. Nicola Coniglio e Prof.ssa Lucia Ciocie entrambi delegati dal magnifico Rettore per curare i rapporti internazionali. Dopo le presentazioni, si è avviata una proposta di cooperazione tra l’Università di Bari e la Nazional Universitcon sede nella capitale di Ulaambaatar in Mongolia.
I due Professori delegati dal Rettore hanno assicurato all’Ambasciatore la disponibilità della università barese a seguire con attenzione lo sviluppo futuro di quanto è emerso durante l’incontro.
L'AMBASCIATORE HA VOLUTO SALUTARE I MEMBRI DEL COMITATO SCIENTIFICO DELL'ISTITUTOCPE
Il Presidente Pace ha voluto presentare i membri del Comitato Scientifico dell’Istituto per la Cooperazione con Paesi Esteri; da sinistra la Prof.ssa Loredana Ficarelli, Prof.ssa Anna Bruna Menghini, l’Ambasciatore e l’interprete Ms. MYAGMARSUREN Ochirsukh e il Dr. Miragliotta. Assente la Dott.ssa Maria Gargovich, impegnata in un congresso internazionale fuori ed era fuori Bari durante la visita dell’Ambasciatore.
L’ambasciatore in visita presso la MERMEC Monopoli
L'ambasciatore della Mongolia in Italia, Shijeekhuu Odonbaatar, ha visitato il quartier generale della MERMEC per promuovere collaborazioni ed opportunità di investimenti nel proprio paese.
23 maggio 2015–Giunto per la prima volta in Puglia per due giorni di incontri e visite istituzionali, l’ambasciatore dello Stato della Mongolia, Shijeekhuu Odonbaatar, è stato ricevuto
dal top management della MERMEC con il quale ha potuto discutere di collaborazioni future e programmi di sviluppo che possano contribuire attivamente all’espansione economica della Mongolia.
L’ambasciatore ha fatto visita ai laboratori ed alle officine della società nelle quali ha potuto apprezzare dal vivo le tecnologie avanzate sviluppate per le ferrovie di tutt
o il mondo recandosi a bordo di tre nuovissimi veicoli di misura attualmente in fase di ultimazione commissionati dalle ferrovie di Cile, Australia e Polonia.
La Mongolia che si trova nel mezzo di un processo di modernizzazione e di apertura ai mercati, guarda con molto interesse alle eccellenze tecnologiche ed imprenditoriali italiane che possano supportare le politiche di espansione e di ammodernamento infrastrutturale del paese.
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Il Gruppo MERMEC è leader mondiale ed innovatore di punta specializzato nella progettazione e produzione di treni di misura e sistemi di segnalamento ferroviario. Il Gruppo, che impiega oltre 450 dipendenti altamente specializzati dislocati in 17 paesi nel mondo, vanta un portafoglio prodotti e servizi unico al mondo: ha venduto oltre 900 sistemi di misura e controllo alle più importanti ferrovie e metropolitane di tutto il mondo; ben 10 dei 12 treni diagnostici ad alta velocità attualmente circolanti nel mondo in Cina, Corea del Sud, Francia, Italia, Spagna, Taiwan, Turchia sono equipaggiati con la tecnologia del Gruppo MERMEC e possono effettuare misure dell’infrastruttura alla velocità di 400 km/h. Il Gruppo MERMEC fa parte della holding hi-tech Angelo Investments, fondata dell’imprenditore pugliese Cav. Vito Pertosa, che include la SITAEL S.p.A. operante nel settore aerospazio e la Blackshape S.p.A. che opera invece nel settore aeronautico.
Visita Governatore della Regione Puglia
On. Niki Vendola
Con la Mongolia il Presidente Nichi Vendola, prima di passare il testimone, si lancia alla conquista dell’estremo oriente. Novello Marco Polo è pronto ad attraversare il deserto di Gobi (steppa, in lingua mongola) pur di allargare l’orizzonte dell’economia pugliese. Intanto ha incontrato Shijeekhuu Odonbaatar, l’ambasciatore del Paese he, indipendente dal 1924, è rimasto a lungo nell’orbita della ex Unione sovietica. Quando il governatore sostiene che la Mongolia è un Paese con una crescita del Pil tra il 10 e il 17% dice una cosa corretta, ma non aggiunge un altro dato di estremo interesse: dei 3 milioni di abitanti (più o meno) il 60% è under 30, cioè èuna popolazione giovane che, concentrata nella capitale Ulaanbaatar, ha già iniziato a tirar fuori la testa per creare partnership anche con coetanei delle lontane plaghe europee. L'incontro con Vendola afferma anche che «le imprese pugliesi hanno le carte in regola per radicarsi in Mongolia e noi abbiamo anche l’interesse affinché la nuova opinione pubblica mongola possa scoprire l’Italia e la Puglia. Abbiamo interesse che i pugliesi, tra le tante turistiche mete del mondo, possano raggiungere una terra così affascinante e leggendaria come la Mongolia». Il presidente è convinto che le bellezze di una terra lontana, incuneata tra Cina e Russia e senza sbocchi al mare, possano bilanciare le difficoltà di un clima difficile: temperato d’estate e polare d’inverno, con temperature che possono arrivare anche a meno 60 gradi. Ma se ce l’ha fatta il grande viaggiatore veneziano, Marco Polo che nel suo libro «Il milione» ha raccontato del condottiero Kublai Khan fondatore del primo impero cinese alla cui corte, nel 1200, restò per 17 anni, ce la possono fare anche gli imprenditori pugliesi, a cui - ne è certo l’ambasciatore Odonbaatar - si offriranno tutte le possibilità di investimento. «Gli scambi turistici - è la conclusione del diplomatico - consentiranno alla Puglia e alla Mongolia di intensificare i rapporti commerciali e culturali».
Università Policlinico di Bari
Nelle foto di seguito, da sinistra si vede l’Ambasciatore S.E. Shijeekhuu Odonbaatar, Angelo Vacca, MD, PhDProfessor of MedicineDepartment of Biomedical Sciences and Human Oncology Chief Clinica Medica "G. Baccelli"University of Bari Medical School, Loreto Gesualdo Professore Ordinario di Nefrologia Università degli Studi di Bari Direttore S.C. Nefrologia, Dialisi e Trapianto Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale "Policlinico" e Presidente dell’Istitutocpe Prof. Giuseppe Pace.
Tornano gli incontri sul rene policistico con il patrocinio incondizionato di AIRP: a Bari si è svolto un simposio con tavola rotonda per parlare della malattia Nella regione Puglia ne soffrono circa 4.000 persone, delle quali 340 in terapia sostitutiva (222 in dialisi e 118 con trapianto di rene). Tag Consigliati: rene policistico; AIRP; nefrologia; Loreto Gesualdo; Maddalena Gigante; Laura Massella;
17 febbraio 2014, Bari – Prosegue nel 2014 il ciclo di incontri dedicati al rene policistico con il patrocinio non condizionato di AIRP (Associazione Italiana Rene Policistico) Onlus. Sabato 15 febbraio si è svolta a Bari un’intera giornata di discussione sulla malattia del Rene Policistico Autosomico Dominante (ADPKD), conclusa da una tavola rotonda con i pazienti e le loro famiglie volta a creare un momento di confronto sulla patologia. La Sala Europa dell’Hotel Villa Romanazzi Carducci di Bari era gremita e molto partecipata.
Il rene policistico dell’adulto (autosomal dominant polycystic kidney disease – ADPKD) è una malattia ereditaria, multi-organo, ad esordio tardivo, caratterizzata in primo luogo dalla formazione di cisti in entrambi
i reni. Si tratta di una delle malattie genetiche più comuni, che colpisce circa 60.000 persone in Italia e che si stima riguardi circa 4.000 persone in Puglia (se si considera un’incidenza 1 persona su 1.000).
Il rene Policistico Autosomico Dominante rappresenta la principale causa genetica di insufficienza renale, oltre a presentare svariate manifestazioni renali ed extrarenali – afferma il Prof. Loreto Gesualdo, Professore Ordinario di Nefrologia, Università degli Studi di Bari e Direttore S.C. Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale “Policlinico”, Bari – In Puglia il 6% dei pazienti in dialisi è affetto da rene policistico, in totale si tratta di 222 persone, e la malattia e’ presente nel 8% dei pazienti trapiantati, cioè 111 pazienti”.
Anche se sono in corso numerosi studi clinici per la messa a punto di soluzioni terapeutiche per contrastare la crescita delle cisti, non esiste ancora alcuna cura disponibile che ne rallenti o arresti la progressione. Attualmente la dialisi (8,2% i pazienti ADPKD in trattamento dialitico in Italia) e il trapianto d’organo rappresentano gli unici interventi terapeutici mirati a ritardare o fermare la malattia.
GENETICA E DIAGNOSI -Trattandosi di una malattia ereditaria, ogni figlio di un genitore portatore di ADPKD (forma dominante) ha una probabilità del 50% di ereditare la patologia. La diagnosi di ADPKD in soggetti sintomatici viene solitamente eseguita mediante tecniche di diagnostica per immagini, tuttavia, soprattutto in soggetti giovani, si possono ottenere risultati falsi negativi, per cui è importante confermare la diagnosi clinica mediante test genetico.
“La diagnosi molecolare di ADPKD richiede tempi lunghi, è costosa e presenta diverse difficoltà tecniche – afferma la Dott.ssa Maddalena Gigante, Dirigente Biologo Universitario presso Azienda O-U Ospedali Riuniti di Foggia – Ad oggi, nei nostri laboratori sono stati analizzati mediante sequenziamento classico circa 110 pazienti affetti da rene policistico, permettendoci di raggiungere importanti risultati nella diagnosi e nell’individuazione dello status genetico di potenziali donatori”.
Grazie all’acquisizione di un moderno strumento di Next Generation Sequencing (NGS), nell’immediato futuro i laboratori pugliesi potranno analizzare un numero maggiore di pazienti in tempi più brevi e con costi minori, con chiari vantaggi per i pazienti e per la pratica clinica.
IL RENE POLICISTICO NEL BAMBINO – Sebbene la forma “dominante” del rene policistico fosse indicata nella vecchia terminologia medica anche come “tipo adulto” (proprio per la sua espressione tardiva rispetto alla forma recessiva, detta anche “tipo infantile”),nella letteratura scientifica inizia ad evidenziarsi il fatto che l’espressione di malattia della forma dominante può essere presente anche in età pediatrica, in termini di difetto di concentrazione urinaria ma, soprattutto, di incidenza significativa di ipertensione arteriosa.
“Con l’intento di verificare la significatività di questo fenomeno – sostiene la Dott.ssa Laura Massella, dirigente Medico presso l’U.O. di Nefrogia e Dialisi dell’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma - sono in corso sia uno studio Europeo sponsorizzato dalla ERA-EDTA (European Renal Association) attraverso l’utilizzo del monitoraggio pressorio/24 ore, sia una raccolta dati avviata come Gruppo di Studio all’interno della Società Italiana di Nefrologia Pediatrica relativa a pazienti italiani affetti sia da forma dominante che recessiva. Ci auguriamo – conclude la Dott.ssa Massella – che i risultati che otterremo, prodotti in modo rigorosamente scientifico, possano fornirci indicazioni utili sul management di questi piccoli pazienti, a tutt’oggi, non chiaramente definito”.
L’IMPEGNO DI AIRP - “Dopo un anno di grandi successi ma anche di difficoltà quotidiane, iniziamo il 2014 con l’intento di dare ancora più speranza ai nostri pazienti – afferma Luisa Sternfeld Pavia, Presidente di AIRP Onlus – L’iniziativa Road Show 2013-2014 rappresenta un’occasione importante di confronto con i pazienti, supportati dai nefrologi, fortemente voluta dalla nostra associazione per favorire la conoscenza di un tema molto delicato e di non facile comprensione, anche per chi ne soffre”.
Proprio con l’intento di diffondere la conoscenza della patologia e del suo impatto individuale e sociale, nel 2013 AIRP Onlus ha redatto due Volumi dedicati al rene policistico, utile strumento per i pazienti e per gli specialisti: il volume 1 “Rene Policistico Autosomico Dominante. Parlarne è già combatterlo”, rivolto ai pazienti e alle loro famiglie e il volume 2 “Manifestazioni Renali ed Extrarenali del Rene Policistico Autosomico Dominante”, per il nefrologo e il medico di medicina generale.
La tavola rotonda di sabato 15 febbraio chiude un’intera giornata di aggiornamento scientifico rivolta a Pazienti, Medici di Medicina Generale, Nefrologi, Biologi e Infermieri.
Accordo firmato tra l'Università Umanistico della Mongolia e Università del Salento
Il 15 marzo 2011, su invito dell'Istituto per la Cooperazione con i Paesi Esteri, una delegazione della Università Umanistico della Capitale Ulaambaatar, formata dal Presidente Prof. Dr. Begz CHULUUNDORJ, Pref.ssa Ganbaatar BATKHUYAG, Prof. Tugjamba NAVCHAA anno visitato l'Università di Lecce.
Successivamente alla visita in Italia della delagazione mongola. I rapporti vsi sono sempre più evoluti dopo l'avvenuta ufficiale in Italia dell'Ambasciata e con l'Ambasaciatore S.E. ODONBAATAR Shijeekhuu.
- Storia Istituzionale
- Accordo Università
- Accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Mongolia
- Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Mongol